La Frase Celebre


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sabato 28 novembre 2009

NOKIA GUARDA AL FUTURO

La parola chiave del futuro è questa: NANOTECNOLOGIE.
Il "Nokia Research Center" in collaborazione con il "Cambridge Nanoscience Centre", ha presentato un concept alquanto sbalorditivo. L'oggetto in questione si chiama Morph: fra sette anni, infatti, potremo tenere in mano un un cellulare in grado di trasformarsi, si trasformarsi morfologicamente, a seconda delle nostre esigenze.
Questo è reso possibile grazie a delle recenti scoperte, come quella degli Oled che, sfruttando lo stesso principio delle ragnatele, permettono di costruire display flessibili, auto-illuminanti e praticamene a prova di martellate come QUESTO.
Inoltre Morph possiede altre caratteristiche davvero interessanti quali:
○ Energia solare: grazie alla superficie rivestita di "nanoerba" il telefono è in grado di catturare l'energia solare durante il giorno, non necessitando quindi di una batteria.

(Tecnologia utilizzabile in futuro dal Lawn PC, che grazie a delle microscopiche celle fotovoltaiche presenti all'estremmita del "filo d'erba" non necessiterà di una batteria nè di una alimentazione diretta a corrente elettrica)
○ Autopulizzia: la superficie presenta anche una nanostruttura chiamata "Nanoflowers" (Nanofiori) che imita le capacità idrorepellenti di alcuni sistemi osservabili in natura, rendendo così il telefono in grado di far scivolare via lo sporco e le impronte, così come l'acqua.
Analisi dell'aria: le nanotecnologie consentono anche al telefono di analizzare le tracce chimiche presenti nell'aria, sia per analizzarne le componenti e l'inquinamento, ma anche come nuova forma di interazione, permettendo ad esempio, di riconoscere una pietanza o qualunque altra cosa dall'odore che essa emette.
Interfaccia aptica: il telefono è in grado di mostrare un'interfaccia in rilievo, variabile a seconda del contesto, in modo che i tasti, le barre ecc, siano realmente tridimensionali.
Per chiarire queste cose la Nokia ha publicato un video abbastanza eseplificativo che vi riporto.

Anche se sembra quasi fantascienza, è risaputo che in pochi anni la tecnologia ha già fatto dei passi da gigante. Deducete da voi le conclusioni. Non resta che aspettare e sperare.

mercoledì 25 novembre 2009

mercoledì 11 novembre 2009

AAC = MUSICA?

L' Advanced Audio Coding (AAC) è un formato progettato nel 1997 dal Fraunhofer Institute, il creatore dell MP3, in collaborazione con Sony, Nokia, Dolby, AT&T e Thomson Multimedia.
Questo formato garantisce delle prestazioni decisamente superiori rispetto al suo predecessore, mantenendone se non aumentandone la leggerezza. Infatti offre di norma 5 canali, a differenza dell'MP3 il quale ne prevede solamente 2 (desto e sinistro), dando il noto effetto surround; inoltre sfrutta l'algoritmo di Huffman che permette di eliminare la rindondanza dei dati riducendone la mole. In pratica più una canzone è monotona maggiore sarà la sua leggerezza.
Anche se presenta questi vantaggi c'è da dire che l'AAC non ha avuto una diffusione a macchia d'olio come l'MP3 a differenza di quello che ci si sarebbe dovuto aspettare. Questo probabilmente è dovuto al fatto che è stato il formato MP3 a dare il grosso l'input iniziale e da quello si è costituito lo stereotipo che identifica la parola "musica" con il termine "MP3". Nonostante ciò ultimamente, formati video come l'MPEG-4 e case produttrici come la Apple lo stanno implementando nelle loro applicazioni favorendone la diffusione.
Normalmente tutti i lettori multimediali moderni dovrebbero possederne il codec, abilitandone così la lettura. Per quanto mi riguarda ho potuto constatare di persona la sua efficenza e mi ritengo soddisfatto delle sue potenzialità. L'unica difficoltà che si incontra generalmente nel suo utilizzo è appunto trovare musica in AAC se non convertirla (problema inesistente per chi scarica musica da iTunes che lo implementa già in partenza).
AVS Audio Converter è un convertitore audio molto utile che comprende l'AAC -Download-
Per approfondire le potenzialità dell' AAC clickka -QUI-

mercoledì 4 novembre 2009

PROUD LIKE A GOD

Open your eyes, open your mind
proud like a god don't pretend to be blind
trapped in yourself, break out instead
beat the machine that works in your head

Apri gli occhi, apri la mente
orgoglioso come un dio non fare finta di essere cieco
intrappolato in te stesso, scatenati invece
batti la macchina che funziona nella tua testa


Evadere dal controllo della società, dai pregiudizzi. Non fidarsi delle apparenze su cui è costruito il nostro mondo. Valori di cui si sente il bisono nella realtà in cui ora viviamo. Questo è cio che vogliono trasmettre i Guano Apes nella loro canzone, oserei dire, più famosa e conosciuta.

"Sii ciò che vuoi essere e non ciò che gli altri vogliono che tu sia".

Guano Apes - Open Your Eyes
(Clicca per vedere il video)

martedì 27 ottobre 2009

COSTRUIRE UNA MACCHINA VOLANTE

Materiale necessario
Ecco cosa vi servirà:
○ Maglietta o grembiule da panettiere con la classica scritta "Qui Pane"
○ Coltello con la punta arrotondata
○ Straccio
○ Bottiglia di alcool rosso o superalcolico con gradazione minima di 60°
○ Occhiali da sole
○ Accendino
○ Notte
○ Baguette
○ Graffetta
Preparazione
Dopo aver indossato la maglietta o il grembiule da panettiere con la classica scritta "Qui Pane", aspettate la notte e uscite, portando con voi la baguette e tutto il resto.
Azione
Individuate l'auto da modificare e raggiungetela, non vi preoccupate degli eventuali passanti dato che, si sa, i panettieri lavorano la notte. Nel caso di curiosi dite pure che state facendo un giro mentre il pane si raffredda e se ne andranno felici. Trovata l'automobile localizzatene il serbatoio e apritelo usando il coltello con la punta arrotondata. Ora imbevete lo straccio di alcool, togliete il tappo del serbatoio e infilatelo nel buco ( ... Lo straccio nel serbatoio ... ).

L'auto ora è pronta; per avviarla date fuoco allo straccio usanto l'accendino e correte il più veloce possibile ad almeno 20 - 30 metri dall'automobile, poi indossate gli occhiali da sole e mettetevi comodi, gustando pure la vostra baguette.

Entro 20 secondi l'auto decollerà e la sua permanenza nell'atmosfera dipenderà dalla quantità di carburante che contiene.

Fonte: Nonciclopedia

lunedì 5 ottobre 2009

THE CRISIS OF CREDIT - JONATHAN JARVIS

Cercando le ragioni della crisi economica del 2009 ho trovato questo video a mio parere molto interessante.

venerdì 28 agosto 2009

DESTINAZIONE ADAMELLO 11-13/08/2009

In Vetta! 3539 mslm


Suona la sveglia. Che ore sono???
E' ora di alzarsi Fede sono le quattro e mezza del MATTINO.
E' così che tutto è cominciato: una colazione troppo fugace, scarponi ai piedi, zaino in spalla, frontale in testa e siamo partiti per la nostra passeggiatina domenicale: 1300 metri buoni di dislivello per arrivare ad una quota di 3500; freddo pungente ma un magnifico paesaggio da ammirare che compensa i disagi. Almeno per quanto la poca luce ancora lo concedesse.
Premetto che quello che penso ora non riuscivo ad ammetterlo dopo circa tredici ore e mezza di cammino, abbastanza sostenuto e raramente interrotto, ma devo dire che esperienze come queste capitano raramente, o almeno prima di allora non mi si erano mai presentate. Esperienze che lasciano un ricordo che porta con sè un segno inevitabilmente positivo.
Nei giorni che precedettero l'escursione non mancavo di chiedermi se se ce l'avrei fatta. Ci eravamo si duramente allentati e avevo già provato a camminare per un bel tratto di tempo (sette/otto ore in media) coprendo un dislivello di circa 1000 metri, ma in ogni caso senza un percorso che richiedesse un impegno di una tale consistenza.
Nonostante ciò siamo riusciti a percorrere il Pantano del Miller, il Ghiaione (che si può ben notare dal rifugio Gnutti) senza grossi problemi per arrivare alla Terzulli, dove abbaimo indossato gli imbtaghi e cominciato quasi ad arrampicare, per sbucare infine sul Pian di Neve. Quale spettacolo! Il primo gliacciaio perene che abbia mai visto. Non male!
Picozze alla mano racchette ben piantate e così cominciammo l'ultima parte di salita che porta alla cima che si può intravvedere già dal Passo Miller. Gli ultimi metri sono psicologicamente interminabili, la quota comincia a farsi sentire, ma finalmete possiamo dopo tanti sforzi godere almeno per qualche minuto l'indescrivibile panorama che si può ammirare e suonare la campana prima di tornarcene a casa spinti un po' dal sole cocente e dalla voglia di riposare con un bel bicchiere di fresca acqua tonica.

Il Pantano del Miller

Passo Miller

La cima dal Passo Miller

Panoramica del Pian di Neve

sabato 8 agosto 2009

SALTO NEL VUOTO

Ecco una delle mie piu recenti (si fa per dire, visto che ormai sono gia nove mesi) e grandi passioni: Il "Free Climbing" o per quelli meno del settore la classica scalata su roccia o plastica. Ho iniziato ai primi di Dicembre 2008, convinto un po' dalla voglia di provare qualcosa di veramente nuovo ed un po' da un mio conoscente, cominciando a frequentare il mitico "Rock Palace" di Sant'Eufemia un paio di volte a settimana dicendo: "Vediamo, se mi piacerà comincerò a procurarmi tutto il necessario (che nel frattempo mi veniva gentilissimamente prestato) e prenderò la cosa più seriamente". Tempo neanche tre o quattro settimane ed ecco che appena il "Rock" (Rock Palace) apre dopo la chiusura per le ferie della fine dell'anno che io e il mio socio stiamo scalpitando per andare a scalare, non vedendo l'ora che arrivasse la sera, per infilarci le imbragature attaccare il moschettone alla corda e lanciarci sui blocchi.
Una sera tuttavia ci dicono che senza l'accompagnamento di un maggiorenne non possiamo arrampicare utilizzando l'imbragatura. Allora noi che facciamo? Arrampichiamo senza! Infatti, in palestra abbiamo avuto anche la possibilità di praticare il "Bulder", il vero Free Climbing. Basta mettere infatti qualche blocco, un materasso abbastanza consistente ed ecco fatto una parete di bulder dove si può arrampicare senza l'utilizzo di una corda di sicurezza (per le altezze esigue che si raggiungono e per l'utilizzo dello spesso materasso). Con il bulder abbiamo accresciuto ulteriormente la nostra passione, ed ora aspettiamo che il Rock riapra a Settembre dopo l'estate, cimentandoci nel frattempo in falesia arrampicando in Corna Rossa nelle note cave di Virle.

lunedì 27 luglio 2009

GUANO APES

Che dire della probia band preferita? I Guano Apes nati nel 1993 in Germania hanno cominciato a interessarmi circa due o tre anni fa, anche se solo recentemente mi sono dato da fare per conoscerli meglio, scaricando la loro discografia e ascoltandone più attentamente le canzoni. Il genere che suonano si può definire volgarmente metal, ma una ricerca più approfondita su di loro direbbe che si destreggiano appieno nell'alternative metal o nel nu metal (storpiatura degli anni '90 di "new metal"). La formazione è composta da una cantante (a mio parere loro punto di forza), chitarra, basso e batteria. La loro canzone più famosa si può considerare "Open Your Eyes" (1997) dell'album Proud Like a God.